Uomo vs. Intelligenza Artificiale: opportunità e sfide nell’era di Chat GPT


Negli ultimi anni, l’evoluzione del #digitale ha rappresentato un’opportunità per riflettere sul ruolo del fattore umano in un contesto iper-complesso. L’uomo dovrebbe rappresentare il fine ultimo e non solo uno strumento della trasformazione digitale. 

I progressi nel campo dell’#intelligenza #artificiale (#IA) e delle #neuroscienze hanno permesso di avere una maggiore comprensione del modo in cui prendiamo decisioni e possono avere come esito finale due scenari. 

Il primo scenario è quello che desta maggiore preoccupazione, in quanto vede la tecnologia sostituire le persone non solo nelle abilità fisiche ma anche in quelle cognitive. In un simile scenario, qual è il vantaggio competitivo dell’uomo sulla tecnologia? Le hard skill potrebbero essere quelle più facilmente sostituibili. Al contrario, le soft skill come il problem solving, la capacità di astrazione, lo storytelling, l’intelligenza emotiva e la capacità di instaurare relazioni con gli altri saranno più difficilmente sostituibili. 

In particolare, alcune aree in cui al momento gli esseri umani possono essere considerati superiori all’IA sono:

• Creatività: gli esseri umani sono in grado di generare nuove idee e soluzioni uniche, mentre le intelligenze artificiali sono limitate dai loro dati di apprendimento e programmi.

• Empatia e comprensione del contesto: gli esseri umani possono comprendere le emozioni e i pensieri degli altri e agire di conseguenza, mentre le intelligenze artificiali non possono replicare questa capacità.

• Decisioni etiche e morali: gli esseri umani hanno la capacità di comprendere e rispettare le questioni etiche e morali, mentre le intelligenze artificiali non possiedono questa capacità.

• Intuizione: gli esseri umani possono fare previsioni e prendere decisioni basate sull'intuizione, mentre le intelligenze artificiali sono limitate all’elaborazione dei dati.

Ad esempio, nel campo del coding, diventa sempre meno importante la conoscenza di un linguaggio specifico e sempre più importante la comprensione delle logiche della programmazione.

Il secondo scenario è quello in cui la tecnologia lavora in maniera sinergica con le persone per consentire decisioni più efficaci e rapide. Conoscere meglio l’uomo potrebbe anche facilitare il venire incontro ai suoi bisogni. Sapere che le sue decisioni sono soggette a errori sistematici può favorire lo sviluppo di sistemi che lo assistono nel raggiungere livelli più elevati di razionalità. Il rischio in questo caso è rappresentato da una più facile prevedibilità dei comportamenti, individuali e collettivi. In particolare, sappiamo che un elevato livello di diversità nel modo in cui prendiamo decisioni è un elemento positivo. Esistono varie situazioni in cui la saggezza della folla è superiore alle competenze dei singoli. La diversità di prospettive, euristiche e modelli di analisi utilizzati nella ricerca di soluzioni ai problemi sono infatti fattori abilitanti della cosiddetta intelligenza collettiva. 

Non è comunque scontato che tutti sappiano usare allo stesso modo queste tecnologie. Ad esempio, per saper utilizzare una calcolatrice scientifica, è necessario avere una buona conoscenza della matematica e delle sue applicazioni. Inoltre, è importante conoscere le funzioni e i comandi della calcolatrice specifica che si utilizza e saper utilizzare le funzioni avanzate per risolvere equazioni e generare grafici. Per utilizzare l’IA (ad esempio #chatgpt), invece, è necessario saper formulare le domande in modo appropriato per ottenere risposte pertinenti e saper interpretare le risposte generate dal modello. E tutto ciò non è sempre alla portata di tutti.

In generale, l’evoluzione del digitale rappresenta un’opportunità per riconoscere il valore del fattore umano e per sviluppare sistemi di IA che lavorano in sinergia con esso. In questo modo, possiamo sfruttare al meglio le competenze uniche dell’uomo, come la creatività, l’empatia e la capacità di lavorare in team, mentre la tecnologia ci può aiutare a superare i nostri limiti cognitivi e a prendere decisioni più efficaci. 

È importante sottolineare che gli sviluppi in IA devono essere accompagnati da una riflessione sugli impatti sociali ed etici delle tecnologie. In particolare, è fondamentale garantire che l’IA non crei nuove forme di disuguaglianza, ma sia utilizzata per creare opportunità per tutti. In definitiva, l’evoluzione del digitale rappresenta un’opportunità per sfruttare al meglio il potenziale dell’uomo, ma è importante farlo in modo responsabile e considerando gli impatti sulla società. 

Vincenzo Farina

www.vincenzofarina.com


Testi per capirne di più sul tema dell’intelligenza artificiale: 

• Russel, S. J., & Norvig, P. (2010). Artificial intelligence: a modern approach. Prentice Hall. 

• Goodfellow, I., Bengio, Y., & Courville, A. (2016). Deep learning. MIT press. 

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